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pagine di mobilitazione permanente contro la guerra
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Iraq 1991, Kosovo 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2003...
quale la prossima tappa del massacro?
NO ALLA GUERRA INFINITA!!!!
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DISERZIONE GLOBALE ALLA GUERRA GLOBALE: l'opinione pubblica, una nuova superpotenza sugli scenari planetari dopo la grande giornata del 15 febbraio 2003. Ma la mobilitazione deve continuare ai massimi livelli (editoriale www.obiezione.it).
UN IMPEGNO CONCRETO: GUERRA! La spettacolare impresa dei militanti di Greenpeace, che hanno reso teatro di protesta contro la guerra anche il monumento più brutto e militaresco di Roma.
CONTRO LA GUERRA: firma l'appello approvato dal Tribunale Permanente dei Popoli e rilanciato dalla Fondazione Internazionale Lelio Basso.
RISPETTIAMO LA COSTITUZIONE, NO ALLA GUERRA: l'appello lanciato dal mondo universitario e della ricerca scientifica in Italia, documento proposto dai più prestigiosi esponenti della comunità accademica nazionale e raccolto da esponenti di moltissime università ed enti di ricerca.
I VETERANI USA CONTRO LA GUERRA: l'appello alla coscienza lanciato dai veterani delle forze armate statunitensi ai militari in servizio attivo, per invitarli ad obiettare alla aberrante "guerra preventiva" di Bush.
CONTRO LA GUERRA BOICOTTA IL "MADE IN USA": l'elenco dei prodotti e delle marche statunitensi, per dire NO alla guerra anche quando fai la spesa.
I LAVORATORI ENEA CONTRO LA GUERRA: gli striscioni "NO WAR" esposti nei centri ricerche di Frascati e della Casaccia.
LA SATIRA ALLA GUERRA: quattro vignette sul presidente Bush e i suoi motivi per bombardare l'Iraq.
CANZONI CONTRO LA GUERRA: una sterminata rassegna di canti pacifisti ed antimilitaristi raccolti e tradotti in tutte le lingue.
Altri contributi da leggere e divulgare nella pagina articoli & testimonianze di questo sito e sulle pagine del roma sud-ovest social forum; ulteriori testimonianze contro la guerra dal mondo dello sport (giocato e tifato) nella sezione Sport & Pace.
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UNA SPORCA GUERRA
Questo sito mantiene permanentemente una pagina di controinformazione sulla guerra del 1999 in Kosovo, per non dimenticare un massacro di civili senza precedenti avvenuto nel cuore del nostro continente, con il nostro Paese in prima linea e con la benedizione del governo D'Alema, delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea. Ci trovate una sintesi del rapporto di Amnesty International sui crimini di guerra commessi dalla NATO nella ex-Jugoslavia, un contributo sulle "bombe intelligenti" tratto dalla rivista Le Scienze e il testo di una mozione parlamentare promossa a un anno dalla guerra. Click qui per non perdere la memoria!
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DOPO L'11 SETTEMBRE /
COSTRUIAMO UN MONDO DI PACE - NO ALLA GUERRA DELLA NATO!!!
Le iniziative del mondo pacifista, dopo i fatti dell'11 settembre 2001 e la folle risposta militare che ne è seguita, intendono più che mai porre al centro della mobilitazione, insieme alla più ferma ed ovvia condanna del terrorismo e alla solidarietà per le vittime di una così disumana violenza, la richiesta di pace e il ripudio della guerra, convinti che a questo punto non solo "un altro mondo è possibile", ma un altro mondo è necessario. In questo, dominato dall'uso delle armi, dall'odio tra i popoli, dalla logica della violenza e delle bombe come primi strumenti di politica internazionale, non è più possibile vivere. Non si può ignorare che in tutti i focolai di guerra e di terrore sparsi per il pianeta si combatte con armi prodotte e messe in commercio dall'occidente, né si può dimenticare che personaggi come Saddam Hussein e Osama bin Laden sono stati a suo tempo sostenuti e riforniti di armi dagli USA in chiave antiraniana il primo e antisovietica il secondo, secondo strategie di equilibrio (o di squilibrio) internazionale sempre fondate su logiche di potenza militare, di potenzialità distruttiva, di missili puntati ed eserciti pronti a colpire, di regimi da sostenere pur di indebolire il fronte del nemico di turno. Insomma, il mondo ideale per chi fa del commercio delle armi il motore principale della propria economia. L'unica strada per invertire questa folle spirale di morte e di sangue, che ha percorso l'ennesimo tragico giro con gli attentati dell'11 settembre e con la "guerra infinita" di Bush, passa allora attraverso una politica mondiale del disarmo, della diplomazia e del dialogo, del recupero dell'ONU come organismo di governo dei popoli per trovare reali soluzioni a questioni lasciate volutamente irrisolte da decenni, prima tra tutte quella palestinese che va definitivamente affrontata secondo il principio "due popoli, due Stati". Continuare a perseguire la strada delle "guerre umanitarie", degli embarghi che affamano i popoli senza scalfire il potere dei dittatori, della "lotta del bene contro il male" vuol dire preparare un futuro in cui assisteremo sempre di più ad azioni e reazioni non meno tragiche di quelle che l'undici settembre dagli schermi dei tg hanno fatto irruzione nella nostra vita. Il mondo pacifista, costituito da una moltitudine di realtà che vanno dall'oratorio di parrocchia al centro sociale, da tanto tempo chiede un mondo diverso, a partire dall'adozione di politiche di sviluppo sostenibile fino alla richiesta del ripudio dello strumento militare. Ma parallelamente in tanti - anche nella nostra Italia, e anche a sinistra - hanno continuato invece a sponsorizzare e a giustificare l'utilizzo di "bombe intelligenti" e la conduzione di "guerre umanitarie". Eccone il risultato, ecco il pianeta che abbiamo costruito. Per chi voglia esprimere - o ribadire - la sua voglia di un mondo diverso, e urlare il suo NO agli strumenti di morte del terrorismo e della guerra, gli appuntamenti non mancano. Noi ci siamo e ci saremo, speriamo di incontrarvi.
"Effetti collaterali": una breve riflessione scritta il 12 settembre 2001, subito dopo l'attentato delle torri gemelle.
Le testimonianze di Emergency dall'Afghanistan sul sito del Roma Sud-Ovest Social Forum
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COMUNICATO STAMPA
TOGLIETE LO STATUS DI OBIETTORI AI PARLAMENTARI GUERRAFONDAI!
La Lega Obiettori di Coscienza e l'Associazione Obiettori Nonviolenti, dopo
il voto plebiscitario dei due rami del parlamento del 7 novembre che ha
autorizzato l'intervento militare italiano in Afghanistan, intervento
che si configura come un'azione di guerra aggressiva che accetta come
inevitabili le morti e i danni fisici, psichici e morali inflitti alla
popolazione civile, ritengono incompatibile con il loro status il voto
favorevole espresso da deputati e senatori che nel corso degli anni
hanno dichiarato la loro obiezione di coscienza al servizio militare
usufruendo della legge 772/72 e della Legge 230/98, a partire dal leader della
coalizione dell'Ulivo Francesco Rutelli.
Gli obiettori sono coloro che "per obbedienza alla coscienza,
nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione
riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dalla
Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, opponendosi
all'uso delle armi, non accettano l'arruolamento nelle Forze armate e
nei Corpi armati dello Stato" (Art. 1 Legge 230/98)
Questa scelta comporta per tutta la vita, il divieto di utilizzare armi a
qualunque titolo, svolgere attività lavorative in corpi armati pubblici e
privati e assumere compiti dirigenziali in attività inerenti la
fabbricazione e commercializzazione di armi.
Crediamo che gli "onorevoli" obiettori abbiano tutto il diritto
di pentirsi di questa loro scelta, perché le coscienze possono evolversi, ma
se la loro evoluzione li ha portati a credere nella validità dell'uso
delle armi come mezzo di risoluzione dei conflitti tra stati e popoli,
dovrebbero avere la coerenza di rinunciare a una condizione che li pone al
riparo dalla possibilità di combattere insieme ai nostri soldati questa
guerra da loro fortemente voluta e motivata politicamente e idealmente
(Art. 13 comma 3 Legge 230/98: "In caso di guerra o di mobilitazione
generale, gli obiettori di coscienza che prestano il servizio civile o che,
avendolo svolto, siano richiamati in servizio, e per i quali non siano
sopravvenute le condizioni ostative di cui all'articolo 2, sono assegnati
alla protezione civile ed alla Croce rossa").
Pertanto ai sensi dell'art. 15 della Legge 230/98 chiediamo che
l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile e Ministero della Difesa
inviino al Presidente del Consiglio dei Ministri l'elenco degli
onorevoli obiettori di coscienza che hanno votato a favore
dell'intervento militare affinché venga emesso nei loro confronti
decreto di decadenza dallo status di obiettore di coscienza.
Se volete questa guerra dovete anche essere disposti a combatterla!
Lega Obiettori di Coscienza
Associazione Obiettori Nonviolenti
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HIROSHIMA, 2001: NO MORE WAR! Racconto per parole ed immagini di un pellegrinaggio sul luogo dell'olocausto nucleare, dove lo strazio della memoria si è tramutato in una forte testimonianza che grida contro tutte le guerre, e chiama i potenti del mondo all'unica strada possibile per evitare lo sterminio dell'uomo contro l'uomo: il disarmo universale. Clicca qui per iniziare questo percorso virtuale nella memoria del 6 agosto 1945.
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