Damiano Tommasi
l'obiettore della Roma
Damiano Tommasi, centrocampista della Roma e obiettore di coscienza al servizio militare. Un giocatore che si è subito distinto per il fatto di vivere la propria professione di calciatore professionista in modo semplice, umile e onesto. Dimostrando la propria coerenza con i valori di pace e nonviolenza di cui spesso parla anche nelle interviste sportive, e dando quindi una forma concreta all'importante intento di rendere il calcio un esempio positivo per la società e in particolar modo per i giovani. Un obiettivo da molti sbandierato a parole, ma raramente messo in pratica. Proprio per questo Damiano ha attirato la considerazione di molti addetti ai lavori, compresi alcuni arbitri, sorpresi da un giocatore che non si butta in area appena sfiorato da un avversario né cerca la protesta a tutti i costi, come spesso si vede fare su tutti i campi, ma pone al contrario la correttezza in campo come primo motivo di gioco. Il suo impegno nel correre dal primo all'ultimo minuto e la sua serietà come professionista ne hanno fatto un idolo della Curva Sud, che canta di lui "gioca bene o gioca male, lo vogliamo in Nazionale", premiando così il suo esempio e dimostrando che un certo tipo di valori e di comportamenti possono essere ottimamente recepiti dal popolo degli stadi.
Questo modo di vivere il mestiere di giocatori professionisti e di rendersi portatori di pace anche in campo o nelle interviste del dopopartita ci sembra un contributo di grande importanza da parte dei protagonisti delle scene calcistiche, sia per sdrammatizzare le esagerazioni spesso create attorno agli eventi sportivi, diminuendo così il rischio di tensioni, sia per lanciare alle tifoserie, in particolar modo ai giovani che affollano gli stadi, messaggi che richiamino tutti alla necessità di adoperarsi per la
costruzione di una società solidale e nonviolenta, attenta ai diritti dei più deboli e tesa alla soluzione degli squilibri e delle povertà che segnano le nostre città.
La cassa di risonanza che hanno i protagonisti del calcio di serie A e la dimensione estremamente popolare ed universale di questo sport stanno alla base delle enormi potenzialità che il mondo del pallone ha nel rendersi portatore di certi valori e nel rilanciarli a gran voce.
Per questo, quando durante il conflitto del Kosovo abbiamo contribuito ad organizzare e promuovere il torneo "diamo un calcio alla guerra", chiedere la partecipazione di Damiano Tommasi ci è sembrato naturale. Così come a lui è sembrato naturale accogliere immediatamente il nostro invito, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa e accettando il simbolico ruolo di mister dello Zokkolette Football Club: squadra costituita da obiettori di coscienza e impegnata contro guerre, violenza e razzismo.
Tra le tante iniziative pacifiste e nonviolente a cui Tommasi ha dato attenzione e sostegno, e tra i tanti suoi interventi su queste tematiche, vi proponiamo i suoi contributi "Sport e Pace" e "Nello sport come nella vita", entrambi pubblicati sull'agenda dell'Associazione Obiettori Nonviolenti curata da Massimo Paolicelli, rispettivamente nelle edizioni 2000 e 2002. Tra gli articoli a lui dedicati vi segnaliamo invece questo.
Agli obiettori tifosi della Roma segnaliamo anche una pagina dedicata al goal, straordinario per esecuzione e determinazione, segnato da Damiano contro l'Atalanta e a quello messo a segno con uno spettacolare sinistro al volo contro l'Udinese, entrambi nell'anno del terzo scudetto giallorosso, e a quello nella memorabile sfida con il Barcellona in Champions League, una perla davvero prestigiosa da incorniciare nel curriculum di Damiano. Infine, non possiamo mancare di segnalare il suo sito ufficiale, naturalmente denso di informazioni a carattere sociale e pacifista, da cui č tratto il suo comunicato riportato qui sotto.
Da www.damianotommasi.it:
Perche’ diciamo no a tutte le guerre!!!
Scrivo a nome di quanti hanno sottoscritto e sottoscriveranno la discussione "Pace: una proposta" lanciata da Gaeval nella sezione "Scrivi a Damiano" del mio Forum.
Non crediamo alla logica ed alla validita’ di una guerra preventiva.
Non consideriamo le bombe intelligenti e gli attacchi chirurgici una soluzione, semmai sono problemi.
Nessuna religione accetta e propone l’idea di una guerra santa.
E’ senz’altro piu’ impegnativo piu’ dispendioso costruire la pace che non imbracciare un fucile.
La storia e’ piena di generali con grandi eserciti, noi ci accodiamo alla lunga fila di grandi uomini che con piccoli mezzi hanno lasciato un segno indelebile.
Martin Luther King, Madre Teresa, S.Francesco... Cristo! Noi ci crediamo, diciamo la nostra perche’ siamo convinti che non dobbiamo abituarci all’uso della violenza.
Non cederemo mai alla tentazione di considerare la storia una lunga guerra intervallata con piu’ o meno lunghi periodi di pace.
Siamo piu’ di quello che sembra, facciamoci sentire.
Roma, 11 febbraio 2003
Damiano Tommasi
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Damiano Tommasi insieme alla sua piccola Beatrice (immediatamente nominata mascotte ufficiale della squadra) con il gruppo dello Zokkolette Football Club, in occasione del torneo "diamo un calcio alla guerra", organizzato durante il conflitto in Jugoslavia (maggio 1999) per chiedere la fine dei bombardamenti.
Papà e figlia impegnati nell'estrazione del calendario del torneo "diamo un calcio alla guerra".
Il ruggito del capitano.