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SENTO IL FISCHIO DEL VAPORE
[Canto delle mondine, tramandatoci da Giovanna Daffini, probabilmente ispirato alla spedizione militare in Albania del 1914. Il duro lavoro nelle risaie della pianura Padana produsse solidarietà di classe, coscienza politica ed emancipazione femminile. Molte delle più belle canzoni popolari dell'Italia settentrionale, legate alla quotidianità, alla cronaca, alla vita privata e collettiva, nascono e vengono cantate proprio dalle mondine nelle risaie.]
Sento il fischio del vapore, l'è il mio amore che 'l va via,
Sento il fischio del vapore, l'è il mio amore che 'l va via,
e l'è partito per l'Albania, chissà quando ritornerà!
Ritornerà 'sta primavera con la spada insanguinata,
Ritornerà 'sta primavera con la spada insanguinata,
e se mi trova già maritata, ohi che pena, ohi che dolor!
Ohi che pena, ohi che dolor, che brutta bestia è mai l'amore,
Ohi che pena, ohi che dolor, che brutta bestia è mai l'amore,
Starò piuttosto senza mangiare, ma l'amore lo voglio far!
Lo voglio far mattina e sera finché vien la primavera,
Lo voglio far mattina e sera finché vien la primavera,
la primavera l'è già arrivata ma il mio amore non è torna'.
Mi hanno rinchiuso in un convento e mi han tagliato i miei capelli;
Mi hanno rinchiuso in un convento e mi han tagliato i miei capelli;
ed eran biondi e ricci e belli, m'han tagliato le mie beltà.
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