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AMA CHI TI AMA
[Canto delle mondine. Fino a non moltissimi anni fa, le risaie della pianura padana erano diserbate a mano dalle mondine che passavano le giornate curve sotto il sole, con i piedi e le mani nell'acqua. I disagi e le speranze di queste donne erano testimoniate da un vasto repertorio di canti di lavoro, con cui esse cercavano di alleviare la fatica. Il "caporale" citato in questo canto era ovviamente colui che, in piedi e bastone in mano, sovraintendeva al lavoro delle donne curve sulla risaia.]
Ama chi ti ama
Non amare chi ti vuol male,
Specialmente il caporale
E i padroni che sfruttano te.
Non badare se son smortina,
E' la risaia che mi rovina,
Quando poi sarò a casa mia
I miei colori ritorneran.
I miei colori son ritornati,
Il mio amore mi ha abbandonato,
Se saremo destinati
Torneremo a incominciar.
Non badare se io canto,
La passione l'ho di dentro,
Il mio cuore non è contento
Ma è felice chi lo godrà.
Io son nata risaiola,
Risaiola di Reggio Emilia
Ho lasciato la mia famiglia,
Per venire a lavorar.
Per venire a lavorare
Ho lasciato la mia casa,
Quaranta giorni dovrò restare
Sempre curva sul lavor.
Ama chi ti ama,
Non amare chi ti vuol male,
Specialmente il caporale
E i padroni che sfruttano te.
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