AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
SERVIZIO STAMPA DELLA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA
COMUNICATO STAMPA/1
Strage di cristiani in Pakistan. "Il loro martirio è un simbolo
dell'impegno del mondo evangelico per la pace". Federazione delle chiese evangeliche e Unione delle comunità islamiche in Italia preparano una dichiarazione congiunta contro il terrorismo.
Roma, 30 ottobre 2001 (NEV-CS43) - "Sono certo che questi 20 martiri della strage in Pakistan sono martiri della pace e non solo della fede cristiana": lo afferma il pastore valdese Giorgio Bouchard, dopo la strage di Behawalpur in Pakistan, dove due giorni fa sono state trucidate venti persone, membri della comunità protestante riunita per il culto domenicale presso la chiesa di S. Domenico.
"Non penso - prosegue Bouchard - che a volere la pace siano solo i grandi capi delle chiese, come Giovanni Paolo II, i presidenti di chiese protestanti americane e il segretario del Consiglio ecumenico Konrad Raiser, ma moltissimi umili credenti. Il martirio dei 20 di Behawalpur mi pare un simbolo di questo impegno del mondo evangelico per la pace. Certo oggi come molte volte in passato - afferma ancora il pastore valdese -, i popoli cristiani sono insidiati dalla tentazione della crociata o di una vendetta chiamata giustizia, ma val la pena di sostenerli nell'attuale orientamento pacifico".
"Sono convinto - spiega Bouchard - che l'azione e la preghiera per la pace di questi milioni di umili credenti sia storicamente molto più efficace delle decisioni militari affrettatamente prese dai capi di alcuni grandi paesi 'cristiani': Europa e America. Il problema del terrorismo non è un problema militare, è un problema di polizia, sia pure di dimensioni mondiali e anche tragiche, ma è pur sempre un problema di polizia internazionale. E' ormai chiaro - prosegue - che con i missili si uccidono più innocenti che colpevoli. Non vorrei che si ripetesse la tragedia della seconda guerra mondiale, quando a Hiroshima come a Dresda sono state uccise centinaia di migliaia di persone per motivi che già allora non era possibile condividere. Il terrorismo va sconfitto con l'organizzazione e con la pazienza. A questo scopo le preghiere sono sicuramente più efficaci delle bombe".
Un forte appello a "non cadere nella spirale della violenza" giunge inoltre dal presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Gianni Long; la FCEI, spiega il presidente Long, presenterà nei prossimi giorni una dichiarazione congiunta contro il terrorismo di concerto con l'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (UCOII).
"L'iniziativa - spiega - vuole essere un segnale per affermare che il
nemico non è l'altro, chiunque esso sia. Ci sono nemici dell'umanità, ma non sono né i cristiani né i musulmani".
COMUNICATO STAMPA/2
Strage di cristiani in Pakistan. Le chiese profondamente preoccupate per la
sorte della minoranza cristiana del paese. Il Consiglio nazionale delle
chiese del Pakistan chiede al governo più sicurezza per la minoranza
cristiana e di assicurare alla giustizia quanto prima i colpevoli della
strage.
Roma, 30 ottobre 2001 (NEV-CS44) - "Condanniamo l'atroce e barbaro atto di
terrorismo e chiediamo che il governo del Pakistan intraprenda un'inchiesta
per assicurare alla giustizia i colpevoli": è la reazione alla strage di
Behawalpur, dove due giorni fa venti persone sono state uccise e più di
trenta gravemente ferite, da parte del Consiglio nazionale delle chiese del
Pakistan (NCCP), che raggruppa le principali chiese cristiane del paese
(circa la metà dei 3 milioni di cristiani presenti in Pakistan). "Abbiamo
ricevuto con profondo sgomento e dolore la notizia della strage - afferma
il Consiglio nazionale in un comunicato stampa diffuso ieri -; siamo
addolorati e scioccati".
Il Consiglio delle chiese aveva espresso già nelle scorse settimane
profonda preoccupazione per la sorte della minoranza cristiana nel paese.
Timori di rappresaglie da parte di gruppi di estremisti islamici erano
stati espressi dai leader delle chiese, all'indomani dell'inizio dei
bombardamenti in Afghanistan. "Il governo pakistano - prosegue il Consiglio
delle chiese - dovrebbe garantire la sicurezza per tutti, e in particolare
per la comunità cristiana, scioccata da questa terribile azione
terroristica".
Più sicurezza per la comunità cristiana, "in questo momento di forte
incremento dell'intolleranza religiosa", viene richiesta anche dal
Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), organismo mondiale che comprende
342 chiese protestanti, anglicane e ortodosse in più di 100 paesi: in una
lettera al presidente del Pakistan Musharaf, il CEC appoggia la richiesta
delle chiese pakistane di intervenire al più presto per assicurare i
responsabili alla giustizia e ribadisce l'appello, già espresso nelle
scorse settimane, di giungere quanto prima alla cessazione dell'azione
militare in Afghanistan".