CONTRO IL DDL RAZZISTA BOSSI-FINI
DIRITTI DI CITTADINANZA PER TUTTI
A ROMA
SABATO 22 DICEMBRE 2001 MANIFESTAZIONE REGIONALE
SABATO 19 GENNAIO 2002 MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Il 21 novembre è iniziato al Senato l’esame del disegno di legge razzista e xenofobo su immigrazione e asilo varato dal Governo Berlusconi, che peggiora pesantemente la già pessima legge 40/98.
Il DDL Bossi-Fini non è ancora in vigore, ma sarà approvato facilmente e rapidamente, se non si svilupperà una forte opposizione delle associazioni italiane, delle comunità straniere, dei sindacati e di tutti i cittadini democratici.
Ecco le principali modifiche che verranno introdotte se il DDL Bossi-Fini verrà approvato.
Si ridurranno i canali di ingresso regolare in Italia
Non sarà più possibile entrare in Italia legalmente per cercare lavoro sulla base delle garanzie di alloggio e sostentamento offerte da un cittadino italiano o straniero. Inoltre nelle chiamate al lavoro dall'estero saranno preferiti i lavoratori di origine italiana fino al terzo grado di parentela.
Il lavoratore straniero sarà vincolato al "contratto di soggiorno"
Per chiamare un lavoratore dall'estero, il datore di lavoro dovrà firmare un "contratto di soggiorno" e garantire l’alloggio e il viaggio di ritorno. La durata del permesso di soggiorno sarà quindi rigidamente vincolata al rapporto di lavoro, e comunque non superiore a due anni. Anche in caso di lavoro a tempo indeterminato si dovrà rinnovare il permesso di soggiorno ogni due anni, e lo perderà chi al momento del rinnovo sarà disoccupato.
Nessuna difesa legale contro le espulsioni
Aumenteranno i casi in cui l’espulsione sarà immediatamente esecutiva con accompagnamento alla frontiera, negando così il diritto alla difesa. Contro il decreto di espulsione sarà possibile fare ricorso solo dal paese di origine.
Detenzione ed esilio più lunghi, carcere per chi rimane o rientra in Italia
Nei centri di detenzione si potrà restare reclusi per due mesi, e chi sarà espulso non potrà rientrare in Italia per 10 anni. Dopo l'espulsione con accompagnamento in frontiera, chi rimane o rientra in Italia sarà punito con il carcere fino a quattro anni.
Più difficili la carta di soggiorno e il ricongiungimento familiare
Per la carta di soggiorno occorreranno sei anni di residenza legale. Sarà possibile solo il ricongiungimento del coniuge e dei figli minori: i genitori a carico potranno venire solo se in patria non hanno altri figli.
Sarà cancellato nei fatti il diritto di asilo
Con la nuova procedura semplificata alle frontiere, i richiedenti asilo non potranno ricevere assistenza legale e motivare la domanda. In maggioranza saranno reclusi in nuovi centri di detenzione in attesa della risposta.
"Migrant’s Social Forum" di Roma
Per denunciare violazioni, abusi e violenze, rivolgiti all'Osservatorio contro la discriminazione e il razzismo: