BUSH AND ME
di Michael Moore
(da il manifesto di venerdì 21 marzo 2003 - Traduzione Marina Impallomeni)
Caro Governatore Bush, così è arrivato quello che chiami «il momento della verità», il giorno in cui «la Francia e il resto del mondo devono mettere le carte in tavola». Sono contento di sentirlo. Perché essendo sopravvissuto 440 giorni alle tue bugie e alle tue connivenze, non ero sicuro di riuscire a sopportarne ancora molte. Perciò, mi fa piacere sapere che oggi è il Giorno della Verità, visto che ho qualche verità che vorrei condividere con te:
1. Non c'è praticamente nessuno in America (a parte qualche pazzo che parla alla radio e Fox News) che sia entusiasta di andare in guerra. Fidati di me. Esci dalla Casa Bianca, vai in qualunque strada d'America e prova a trovare cinque persone che abbiano una voglia disperata di uccidere gli iracheni. Non riuscirai a trovarle.
Perché? Perché nessun iracheno è mai venuto qui a uccidere uno di noi. Nessun iracheno ha neanche minacciato di farlo. Vedi, è così che ragioniamo noi americani medi: se un determinato tal-dei-tali non è percepito come una minaccia alla nostra vita, allora, che tu ci creda o no, non vogliamo ucciderlo. Buffo come funziona questa cosa.
2. La maggioranza degli americani - quelli che non ti hanno mai eletto - non si fanno incantare dalle tue armi di distruzione di massa. Noi sappiamo quali sono le vere questioni che affliggono la nostra vita quotidiana, e nessuna di esse comincia con la I o finisce con la Q.
Ecco cosa ci minaccia: due milioni e mezzo di posti di lavoro persi da quando sei in carica, il mercato azionario ridotto a uno scherzo crudele, il fatto che nessuno sa se il suo fondo pensione resisterà, il gas che ora costa due dollari al gallone. Bombardare l'Iraq non farà sparire nessuno di questi problemi.
3. Come ha detto Bill Maher la scorsa settimana: quanto devi renderti insopportabile per perdere una gara di popolarità con Saddam Hussein? Il mondo intero è contro di te, Mr. Bush. Nel conto mettici pure i tuoi compatrioti americani.
4. Il Papa ha detto che questa guerra è un peccato. Il Papa! Cosa aspetti a renderti conto che in questa guerra il tuo esercito è fatto solo da te? Non di persona, naturalmente. Come quando ti imboscavi alla leva mentre i poveri venivano spediti in Vietnam al posto tuo.
5. Dei 535 membri del Congresso, solo uno (il senatore Johnson del South Dakota) ha un figlio o una figlia nelle forze armate. Se vuoi davvero difendere l'America, manda le tue figlie gemelle in Kuwait e fai indossare loro le divise per la guerra chimica. Cosa dici? Non sei d'accordo? Be', senti, indovina un po', non siamo d'accordo neanche noi.
6. Dopo tutto, noi amiamo la Francia. Va bene, ti hanno creato dei grandissimi casini. Va bene, alcuni di loro possono essere maledettamente fastidiosi. Ma ti sei scordato che non fosse per i francesi non avremmo l'America? Che è stato grazie al loro aiuto che abbiamo vinto la rivoluzione? Che è stata la Francia a donarci la Statua della Libertà? E due fratelli francesi ad avere inventato il cinema? Adesso stanno facendo quello che solo un buon amico può fare: dirti la verità senza tentennamenti. Smettila di pisciare sui francesi e ringraziali se una volta tanto hanno ragione. Sai, avresti veramente dovuto viaggiare di più (tipo almeno una volta) prima di insediarti. La tua ignoranza del mondo non solo ti ha fatto fare la figura dello stupido, ma ti ha cacciato in un angolo da cui non riesci più a uscire.
Be', tirati su, ci sono buone notizie. Con ogni probabilità questa guerra finirà presto, immagino che non ci siano tanti iracheni disposti a immolarsi per proteggere Saddam Hussein. Dopo che avrai «vinto» la guerra, ti potrai godere un bel salto nei sondaggi: tutti amano chi vince. E a chi non piace assistere a un calcio in culo una volta ogni tanto (specialmente quando è un culo del terzo mondo)? Perciò fai del tuo meglio per portarti dietro questa vittoria fino alle elezioni del prossimo anno. Naturalmente, manca ancora parecchio, perciò intanto rideremo guardando l'economia affondare più giù nel cesso. Ma, chissà, forse troverai Osama pochi giorni prima delle elezioni. Capisci? Comincia a ragionare così. Tieni viva la speranza. Ammazza gli iracheni, loro si sono presi il nostro petrolio.
Il tuo Michael Moore
www.michaelmoore.com