
Atto di vandalismo ai danni di Medici Senza Frontiere scatenato da una
mostra fotografica sulla Palestina
Roma, 12 dicembre 2002. Medici Senza Frontiere denuncia con rammarico
l'episodio avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri nella Libreria Mondatori in
v. S. Vincenzo 10 a Roma.
Un gruppo di persone non identificate ha rimosso le fotografie e i pannelli
esplicativi di una mostra sulla grave condizione della popolazione civile
palestinese e sulle attività dei volontari di Medici Senza Frontiere nei
Territori Occupati. Un atto premeditato perché sono stati tagliati i cavi
d'acciaio che sostenevano le foto e i pannelli e forse annunciato dal clima
di tensione creatosi intorno alla mostra nei giorni scorsi. Questo episodio
ha costretto MSF a chiudere la mostra che sarebbe altrimenti rimasta aperta
al pubblico fino al 26 dicembre.
"Siamo allibiti. Non riusciamo a spiegarci le motivazioni di una simile
violenza e di gesti che fin troppo somigliano a vandalismo. Da quando la
nostra mostra sulle attività di MSF in Palestina è arrivata a Roma sono
state numerose le telefonate di condanna e le accuse di parzialità da parte
di persone qualificatesi come ebrei. Fin qui, è nelle norma. Siamo abituati
a ricevere critiche per il nostro lavoro che ci porta nei contesti più
difficili. Ma arrivare a manifestare così esasperatamente il proprio
dissenso è inaccettabile" sono le parole del presidente di MSF, dott.
Pierluigi Susani "soprattutto perché il nostro è un impegno umanitario che
nulla ha di parziale giacché si svolge accanto ad una popolazione civile
privata di mezzi di sopravvivenza propri e che conta oramai solo sull'aiuto
di organizzazioni umanitarie. Oltre ad essere dimenticata dalle cronache che
invece raccontano sovente le sofferenze degli israeliani".
La mostra, che sta girando il mondo, è stata inaugurata in settembre a Tel
Aviv e Gerusalemme. I nostri referenti israeliani conoscono bene il lavoro
di MSF nei Territori Occupati e apprezzano il nostro impegno accanto alla
popolazione civile palestinese che, in alcune aree, non ha accesso
all'assistenza medica di base. La mostra è già stata nelle capitali di vari
paesi europei senza ostacoli di sorta; idem nella prima tappa italiana,
Milano, il mese scorso.
"Ci stupisce che proprio a Roma, da dove molte iniziative rivolte al dialogo
delle parti in conflitto in Medioriente sono state lanciate, ci sia una tale
esacerbazione degli animi" continua Susani "ed una evidente difficoltà ad
accettare che un impegno umanitario si svolga accanto a chi ne ha bisogno".
L'impegno di MSF in Palestina non ha il senso di una scelta di parte, come
in nessun altro contesto di conflitto: si tratta di una valutazione dei
bisogni reali che non esclude in nessun modo la condanna per gli atti di
violenza omicida di cui sono vittime gli israeliani.
Medici Senza Frontiere è in Palestina dal 1989. Ha lavorato con le piccole
vittime della prima Intifada, con i neonati malnutriti e con le loro madri
e, dal settembre del 2000, con i bambini e le famiglie nel cuore
dell'attuale conflitto israelo-palestinese a Gaza e a Hebron.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa 06.44.86.921 - 335.8489761
L'appello di Medici Senza Frontiere:
aiutateci a riportare la mostra fotografica "Cronache dalla Palestina" a
Roma.
Roma, 13 dicembre 2002. Dopo gli atti vandalici e le aggressioni che hanno
costretto Medici Senza Frontiere (MSF) a ritirare la mostra fotografica
"Cronache dalla Palestina", in programma alla libreria Mondatori di Via
Vincenzo n. 10 fino al 26 dicembre, l'organizzazione umanitaria
internazionale di soccorso medico rivolge un appello per poter trovare un
altro luogo dove esporre la mostra fotografica "Cronache dalla Palestina".
Mercoledì 11 dicembre, una serie di atti vandalici susseguitisi durante
tutto l'arco della giornata (uno la mattina e due nel pomeriggio), l'ultimo
in presenza di due persone di Medici Senza Frontiere, ha costretto
l'organizzazione, su richiesta dei responsabili della libreria Mondatori, a
sospendere la mostra fotografica. I cavi d'acciaio che sostenevano le
fotografie sono stati tranciati di netto e il pannello introduttivo, con le
motivazioni di quest'iniziativa, è stato strappato sotto gli occhi di Medici
Senza Frontiere da un signore appena giunto sul luogo della mostra. Questa
persona ha iniziato ad aggredire verbalmente le due persone di MSF presenti
e due persone della Mondatori accorse per porre fine al tentativo di
aggressione. A sostegno delle opinioni espresse dall'aggressore sono
immediatamente intervenute altre tre persone. A seguito di
quest'aggressione, degli episodi di vandalismo e dei danneggiamenti subiti,
MSF ha sporto denuncia presso il commissariato dei Carabinieri di piazza
Venezia.
"Sono molto triste nell'aver appreso la notizia degli atti vandalici contro
la mostra "Cronache dalla Palestina". E' ancora più triste sapere che MSF ha
dovuto toglierla quando sarebbe stato più giusto che gli autori di questi
gesti fossero puniti. Questo tipo di ingiustizie si ripetono sempre, tutti i
giorni", dichiara Ruchama Marton, psichiatra israeliana e fondatrice del
"Physicians for Human Rights - Israel".
"E' una vergogna che a Roma, città per noi "aperta" e esempio della
convivenza civile tra i popoli e dello scambio tra culture differenti, si
sia verificato un grave episodio di intimidazione ai danni di un
organizzazione che non ha alcuna affiliazione politica, ideologica o
religiosa", dichiara Nicoletta Dentico, Direttore generale di MSF Italia.
"La mostra "Cronache dalla Palestina è stata inaugurata a livello
internazionale a Gerusalemme e a Tel Aviv e non è stata oggetto di nessuna
azione intimidatoria e di nessun gesto di intolleranza. Oggi
quest'iniziativa sta girando il mondo e in nessun altro luogo abbiamo subito
questo tipo di violenza", prosegue la Dentico.
Medici Senza Frontiere è in Palestina dal 1989. Ha lavorato con le piccole
vittime della prima Intifada, con i neonati malnutriti e con le loro madri
e, dal settembre del 2000, con i bambini e le famiglie nel cuore
dell'attuale conflitto israelo-palestinese a Gaza e a Hebron. MSF ha offerto
lo stesso tipo di supporto alle Autorità israeliane che hanno risposto di
non averne bisogno in quanto in possesso di struttura sanitarie attrezzate e
di personale medico sufficiente.
"Non possiamo accettare che, a Roma, qualcuno voglia imporci il silenzio con
la violenza. Riteniamo che questa città non possa accettare questo tipo di
provocazioni e lanciamo un appello affinché Medici Senza Frontiere possa
tornare ad esporre la propria mostra fotografica", conclude la Dentico.
In attesa di una nuova sede in cui essere esposta, la mostra fotografica "Cronache dalla Palestina" rimane nel frattempo visitabile online all'indirizzo:
www.msf.it/msfinforma/dossier/palestina/index.shtml
Il Coordinamento romano Obiettori di Coscienza, nell'esprimere totale solidarieta' alle vittime di una cosi' vile forma di censura e violenza, invita i cittadini ad adoperarsi affinché la testimonianza di chi ha documentato le sofferenze del popolo palestinese non rimanga priva di spazi proprio nella nostra città.
|
