FESTA DELLA REPUBBLICA 2002 / A.O.N. : “IL CAPO DELLO STATO VENGA A FAR VISITA AGLI OBIETTORI IN SERVIZIO CIVILE “
“In occasione della Festa della Repubblica, invitiamo il Capo dello Stato a visitare un centro dove gli obiettori di coscienza svolgono il servizio civile.”
E’ quanto scrive Massimo Paolicelli, presidente dell’Associazione Obiettori Nonviolenti in una lettera inviata oggi al Capo dello Stato.
“Se l’Italia, come afferma la nostra Costituzione, è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la cui sovranità appartiene al popolo – prosegue Paolicelli - non si comprende allora perché, ancora una volta, la retorica delle armi prenda il sopravvento e si festeggi la Festa della Repubblica del 2 giugno con una parata militare. Anche se, per festeggiare la Repubblica, si decidesse di valorizzare i capisaldi della difesa del Paese, la rivista militare restituirebbe una visione molto parziale dell’evento.
La Corte Costituzionale ha infatti precisato che al sacro dovere di difendere la Patria, previsto dall’art.52 della Costituzione, il cittadino adempia sia svolgendo il servizio militare che prestando il servizio civile nel caso di obiezione di coscienza. Inoltre, sia la legge che regolamenta l’obiezione di coscienza che quella che disciplina il servizio civile volontario, parlano esplicitamente di un modo alternativo a quello militare per difendere la Patria. Gli obiettori sono oggi 80.000, esattamente quanti sono i loro coetanei in grigioverde che ammontano a 85.866 unità. Viene allora da chiedersi perché questi giovani, che già non esistono per molte istituzioni, vengono dimenticati anche dal Presidente della Repubblica? Chi si fa paladino dell’unità nazionale dovrebbe essere molto attento a non essere causa di malessere nel rapporto tra i giovani e lo Stato, anche perché gli obiettori fanno la loro scelta di obiezione con un forte senso dello Stato e proprio per questa ragione rivendichiamo il nostro ruolo nella difesa del Paese, anche senza far uso della violenza delle armi.
Chiediamo infine al Capo dello Stato – conclude Paolicelli - di annullare la Parata militare prevista per il 2 giugno e destinare il denaro risparmiato ad un progetto di solidarietà in Terra Santa”.
Roma, 23 maggio 2002
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