LO SPAZIO DELLA DEMOCRAZIA
(QUALE FUTURO PER LA PACE?)
Esiste ancora la demo-crazia? Si, il potere del popolo…quel potere che viene dal basso e tutela appieno la dignità e gli interessi dei più deboli, dei più numerosi? In questi tempi di grande confusione storica, sociale e politica è difficile dare una risposta a questo interrogativo, anche perché spesso come si suol dire "l’apparenza inganna" e discernere la verità dal falso è un opera che richiede molta attenzione. Per addentrarci nei meandri della matassa politica di oggi, ci aiuta il professor Luciano Canfora, ordinario di filologia greca e latina all’Università di Bari tramite il suo nuovo libro "Critica della retorica democratica" presentato il 2/5/02 in un interessante dibattito all’ITS Righi di Taranto. Tema principale, lo spazio che la democrazia occupa oggi nella vita politica delle nazioni occidentali ed il futuro della pace, in un mondo sempre più minacciato dal neoterrorismo e da focolai innescati da ingenti interessi economici.
Da evidenziare l’intervento preliminare del professor Piero Chimenti (università di Bari), presidente provinciale dell’Ulivo. Attenta la sua analisi sul ruolo del cittadino nella politica odierna: l’astensionismo rivela come l’elettore è sempre più ridotto ai margini, essenzialmente per due motivazioni di fondo. Innanzi tutto, i cittadini rappresentano per gli uomini di vertice, ormai solo degli "utili strumenti di consenso" ed in secondo luogo, aumenta la loro stessa disaffezione verso la politica nel dilagare dell’ignoranza. Sarà necessario dunque recuperare la coscienza delle masse per permettere un maggiore interessamento verso quelle problematiche di cui spesso non se ne occupano neanche i parlamentari stessi, ma "tecnici" cioè specialisti della materia, consulenti degli uomini politici, che naturalmente inseguiranno i propri interessi.
Emerge così un baratro tra la democrazia ed il suo reale significato etimologico e la "democrazia realizzata" simbolizzata dall’indiretta egemonia globale degli Stati Uniti, che dopo la caduta del muro di Berlino non hanno più un contrappeso che li bilanci. E’ quindi una presunzione di democrazia, quella a cui assistiamo e si basa su due meccanismi apparentemente corretti e demos-cratici, di cui in realtà se ne fa un uso distorto e conveniente ai propri interessi:
Che tramite un sistema di alleanze e coalizioni, fa sì che la volontà delle minoranze non conti assolutamente. Riprendendo l’esperienza socratica, ci viene da dire che non sempre ciò che è deciso dalla maggioranza è corretto.E’ necessario quindi un uso più corretto di tale principio, che deve tenere conto anche della minoranza cercando di andarle incontro il più possibile. Vediamo la situazione in Italia…come fa ad andare avanti un governo che in fondo viene controbattuto dalle forze popolari più numerose? Ciò dimostra come l’interesse principale è raggiungere la maggioranza con qualsiasi mezzo:dalla false promesse, ad alleanze ecc…per poi seguire esclusivamente i propri interessi.
2) IL SISTEMA PARLAMENTARE
Apertamente criticato dalla terza internazionale comunista, critica ripresa da Canfora nel suo libro.
Si aggancia così il Professor Canfora alla sua presentazione, facendo un breve excursus storico sulla vita della democrazia, ripercorriamolo…
Tutto parte da piccole società-stato, le polis greche (in modo particolare Atene), dove le decisioni spettavano all’assemblea dei cittadini. Non tutti però erano cittadini, e questo rappresenta il lato negativo della situazione: tutto era nelle mani di circa 30.000 maschi adulti e da età militare; 300.000-400.000 schiavi, donne stranieri non contavano nulla. La critica al sistema fu posta dagli avversari della democrazia, e fu ripresa dai filosofi del tempo che si chiedevano perché si continuava ad utilizzare quel termine. In particolare Aristotele introdusse il termine oligarchia, governo di pochi, ricchi, di una particolare elite.
Tale sistema si andò ad estinguere con la formazione di stati dalle dimensioni maggiori, per cui era impossibile costituire un’assemblea popolare e si andò man mano a diffondere la monarchia. Solo circa 200 anni fa sembra ricomparire la democrazia con la rivoluzione francese, che tentava di porla come sistema per un grande stato. Il tentativo fallì visibilmente: ci fu la tirannia, Napoleone con cui nacque il parlamentarismo moderno, la restaurazione che incoronò il liberalismo. Scompare così ancora la democrazia, perché tra essa ed il liberalismo vi è un rapporto antagonistico, l’una esclude l’altro. Questo perché il liberalismo naturalmente va incontro alle necessità dei più ricchi, oggi dei capitalisti, mentre la democrazia ha come base il suffragio universale, il potere dal basso.
La prima metà dell’800 si chiude così nella lotta tra i due sistemi, sia in Europa che in America in cui regnava la battaglia tra sudisti e nordisti per la questione della schiavitù. Proprio nel 1848 Marx scrive il "capitale" e si mobilita un movimento socialista democratico che vede un lento crollo a partire dalla prima guerra mondiale, dopo il suo apogeo.
Il mondo si vede da allora attraversato dalle lame delle due guerre ed in Italia ritroviamo Gramsci che smuove il terreno con le sue critiche all’oligarchia, falso volto della democrazia e poi dopo anni di prevalenza della sinistra (democrazia cristiana e partiti popolari) si è ritornati al liberalismo oligarchico. Questo però non solo in Italia, ma in quasi tutto il mondo occidentale per cui si sta evidenziando sempre più una disuguaglianza tra paesi ricchi e paesi poveri. E’ questo l’effetto della globalizzazione, dei commerci fatti di scambi ineguali e prezzi imposti…
Dov’è dunque la democrazia? Se è potere del popolo, oggi sta scomparendo sempre più e non c’è via d’uscita ad un sistema che sta cancellando l’importanza della gente comune dal panorama politico…e ha cancellato ormai la dignità del terzo mondo dal panorama mondiale.
Noemi La Sorsa